L’11 dicembre è stata inaugurata “Oltre la superficie. Lo sguardo del restauratore”:l’iniziativa espositiva promossa dai Musei del Papa nell’ambito delle celebrazioni per il centesimo anniversario di attività del Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali lignei dei Musei Vaticani, un’eccellenza unica nel suo genere istituita un secolo fa grazie alla lungimiranza dell’allora Direttore Bartolomeo Nogara e del noto Maestro restauratore Biagio Biagetti.
Si arricchisce quindi ulteriormente la proposta di visita delle gallerie pontificie che, per più di un anno, offriranno a pellegrini e turisti un percorso integrativo, interattivo e diffuso alla scoperta dei segreti, curiosità e aneddoti che si celano dietro un’opera d’arte, per apprezzare da vicino quei dettagli che si svelano solo sotto la lente del restauro. Pillole narrative offerte in modo innovativo grazie alla tecnologia del QR Code e l’utilizzo del proprio smartphone. Sarà sufficiente avvicinarsi ad una delle trentasette paline smart posizionate lungo l’itinerario museale (collocate in prossimità dell’opera pittorica e riconoscibili per logo distintivo e grafica coordinata), scansionare il codice QR e aver accesso rapidamente e intuitivamente (su una pagina web del sito ufficiale dei Musei Vaticani) a contenuti extra sull’opera pittorica scelta.
“Uno sguardo diverso”, “Entriamo nell’opera”, “Sotto la cornice”, “Inaspettata scoperta”, “Sali con noi”, “Chi c’è lassù?” sono solo alcuni dei titoli esortativi e accattivanti con i quali si intende coinvolgere il visitatore, invitandolo a fermarsi e dedicare qualche minuto della sua preziosa attenzione al racconto “dietro le quinte” offerto, sia in italiano che in inglese, dal restauratore: curiosità, affascinanti aneddoti, segreti celati, tecniche di esecuzione, storie conservative.
Nell’animare un dialogo tra passato e futuro – e nel confermare la loro apertura all’innovazione tecnologica come alla sperimentazione di nuove modalità di fruizione del patrimonio artistico – i Musei Vaticani con questo progetto tributano un doveroso omaggio alla loro storia e al sapere antico del restauro:
“Si tratta del Laboratorio di tradizione più antica che abbiamo ai Musei – dichiara il Direttore Barbara Jatta – e anche quello più numeroso in termini di persone. Questo è un centenario importante perché racconta di tante cose fatte: dal ‘restauro del secolo’ della Cappella Sistina a quello delle Stanze di Raffaello, o dell’appartamento Borgia; ma anche tanti altri restauri: da quello recente della Salus Populi Romani al Crocifisso di Sant’Eutizio che non è un’opera delle nostre collezioni, ma testimonia l’attenzione dei Musei del Papa alle opere di devozione presenti sul territorio. Un’attenzione che si esprime attraverso la conoscenza e il bagaglio culturale che i nostri professionisti tecnici restauratori altamente specializzati portano avanti da secoli. Mani e cuore che restituiscono bellezza e speranza”.
Relateds
Barbara Jatta, Laboratorio di Restauro Dipinti e Materiali lignei dei Musei Vaticani, Musei Vaticani